CASSANO E CAROLINA SPOSI: FESTA A PORTOFINO

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  1. valentina90s
     
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    Contraddizioni e pioggia. Il matrimonio di Antonio Cassano e Carolina Marcialis, annunciato come l'evento mondano dell'anno, si è rivelato alla fine un appuntamento tradizionale: fiori, sorrisi, riso e tanti flash. La pioggia, violenta per gran parte della giornata, non ha guastato la festa, cominciata nel pomeriggio sul sagrato della chiesa del Divo Martino, nella parte più antica di Portofino, e conclusa nella notte alla ex Abbazia della Cervara. Fantantonio è giunto alle 16.30 a bordo di un Suv con i vetri oscurati, accolto dai body guard che avevano bloccato la strada, transennato il sagrato e aperto grandi ombrelli per impedire che giornalisti e curiosi potessero fotografare gli sposi. Tutto per via di una esclusiva che sarebbe stata venduta ad un settimanale.

    Visibilmente emozionato e teso, elegantissimo in completo blu con gilet e cravatta argento, Cassano è entrato in chiesa ad occhi bassi, salutando in fretta alcuni degli invitati. Prima e dopo di lui, lungo la stretta via che termina a Portofino, un flusso continuo di shuttle affittati per l'occasione, per accompagnare gli ospiti, un centinaio tra amici e parenti di Bari e di Genova, luoghi d'origine degli sposi. Alcuni, una quindicina, si erano già trovati ieri sera in un locale di Santa Margherita dove Antonio ha festeggiato l'addio al celibato: una cena tranquilla, piena di allegria ma anche di tanta emozione, terminata ben prima della mezzanotte. Tra i primi ad arrivare oggi alla chiesa del Divo Martino gli allenatori Eugenio Fascetti e Gigi Del Neri. «Ad Antonio - ha rivelato Fascetti - ho regalato una sveglia per rammentargli le sue dormite. Il ragazzo è molto maturato, ora voglio vedere come si comporta. Comunque il Cassano vero non lo conosce nessuno». Più stringato il neo tecnico della Juve, che si è limitato ad una battuta: «Ero già invitato ancora prima che decidesse di sposarsi». Emozionato anche il presidente della Sampdoria Riccardo Garrone. «Questo - ha detto - è un matrimonio diverso da quello tipico dei calciatori. I giocatori di solito sposano donne bellissime e basta. Antonio ha scelto una donna bellissima per tanti motivi. È quasi un matrimonio in famiglia». Poi, incalzato dai giornalisti, ha rivelato il suo dono di nozze: un servizio di piatti da 12 dipinto dal maestro Raimondo Sirotti e che raffigura Cassano e Garrone insieme. Di mercato ha voluto parlare pochissimo: «Il rinnovo del contratto di Cassano dipende da me, da noi e da lui»; e poi «Pazzini e Palombo non si vendono, ora dobbiamo pensare alle comproprietà».

    Con i tradizionali 10 minuti di ritardo, poco dopo le 17, è giunta, a bordo di una Mercedes grigia, Carolina. Bellissima nel suo abito bianco panna disegnato da Andrea Odicini, con un grande fiocco sulla schiena ed un lungo strascico di satin, un velo a coprire parzialmente il viso, la neo-signora Cassano, con un mano un bouquet di roselline bianche, si è fatta scudo degli ombrelli della security nascondendosi agli occhi indiscreti dei curiosi, oltre un centinaio. Alle 17.30, dalla chiesa, rigorosamente off limits per tutti, è arrivato un lungo applauso. «L'ho chiesto io - ha rivelato poi il sacerdote che ha celebrato il matrimonio, don Fortunato Romeo, rettore del Collegio degli Emiliani di Genova, conoscente della famiglia Marcialis - quando gli sposi hanno pronunciato la formula di rito. Durante la messa ho letto un brano del Vangelo in cui Gesù parla ai farisei: l'uomo non divida ciò che Dio unisce». Al momento della Comunione solo Carolina, emozionata ed in lacrime, si è avvicinata all'altare: Cassano, dichiaratamente laico, ha rinunciato. Al termine della cerimonia gli sposi, che andranno in viaggio di nozze in Polinesia, si sono concessi a tutti, presentandosi a braccetto sul sagrato, per raccogliere il tradizionale lancio di riso e offrendosi, con un bacio, ai fotografi, professionisti e no. Attorno a loro i genitori, la nonna di Antonio, i testimoni (la cugina ed il fratello per la sposa; Domenico, Nicola e Saverio, tre amici baresi, per lo sposo) e un paio di bandiere blucerchiate. Un grande striscione, di una quarantina di metri, era invece stato sistemato lungo il perimetro del castello Brown che domina Portofino. La festa si è poi spostata nella vicina ex Abbazia della Cervara, per una notte di allegria e musica, con l'accompagnamento di Gigi D'Alessio. Fuori, un gruppo di irriducibili tifosi sampdoriani, hanno appeso uno striscione blucerchiato «Cassano a vita? Sì, lo voglio!». image
     
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0 replies since 21/6/2010, 11:36   260 views
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